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Biografia dell' Autore

Si laurea alla facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza” poco dopo aver scoperto il teatro a Lisbona. Segnato dalla scoperta torna in Italia, si laurea in brevissimo tempo e lascia gli studi sociologici per dedicarsi completamente allo studio dell’arte scenica, iniziando a lavorare come attore, regista e autore in diversi spettacoli allestiti nella capitale.

Nel frattempo si dedica a raccogliere i suoi scritti, completando la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Note d’oblio perdute” (finalista al “Premio letterario internazionale Jacqués Prévert 2009”),  lavora alla commedia in IV atti dal titolo “Lo Stolto” (che dopo due anni di stesura si completa nel  2009) e scrive la pièce teatrale “Il cantico del lamento”, con il quale prima risulta finalista al “Premio Teatri riflessi” (Teatro Stabile di Catania), poi vince il “Festival Grafie Alonso Chisciano”, promosso dall’ “Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico”.

 

Inizia così il fermento di un intensa e attivissima produzione drammaturgica: nell’estate del 2009 inizia a scrivere un dramma in cinque scene dal titolo “Gli assenti”, a dicembre dello stesso anno scrive “La funivia” e in agosto 2010 (in seguito alla richiesta di alcune personalità dell’ “Accademia Silvio D’amico”)  redige “L’ultimo cantico”, dramma in sei scene nato dalla pièce vincitrice del Festival, che realizza a Roma in ottobre come autore, regista e attore. Questo testo, sarà inoltre scelto e messo in scena nel 2014 (per l’apertura della rassegna “Spiritualmente Laici”) dal CENDIC- Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea.

 

Nel 2011 completa e chiude “Il programma”, atto unico che verrà scelto e pubblicato in anteprima per inaugurare la rivista “PERLASCENA,  non periodico per una drammaturgia dell’oggi”. L’opera viene pubblicata poi nel 2014 negli USA, nel 2016 in Italia (Edizione La Mongolfiera, collana Teatro) e viene prodotta da Akroama T.L.S. debuttando a Roma in Febbraio 2016 con la regia di Antonio Ligas.

Nel maggio 2011 scrive “Il gioco”, composto da due atti e una scena finale. Quest’opera, seppur del tutto inedita, susciterà la curiosità del quotidiano “L’unità” che gli dedicherà una recensione per i suoi contenuti ed il suo stile innovativo;  l’opera, viene inoltre premiata al “Piccolo Teatro di Milano” nel novembre 2013,  per la  vittoria del “Concorso Europeo di drammaturgia-Tragos”, e, dopo esser stata pubblicata  sulla rivista “Sipario” nel mese di dicembre, verrà pubblicata dalla casa editrice “Edizioni progetto cultura” in aprile 2014,  in cui figureranno scritti di Giuseppe Manfridi,  Maurizio Scaparro e Graziano Piazza. La stessa opera si aggiudica inoltre nel 2015 il “Premio Internazionale Trame Chiamate Desiderio” con Fabrizio Sebastian Caleffi come presidente alla Giuria.

 

A novembre del 2011 scrive “Il tesoro di Manuch”, monologo a mò di fiaba, che lo vede come protagonista sempre nella formula attore-regista-drammaturgo. Lo spettacolo, dopo esser stato in scena in diversi teatri nella capitale tra cui il Teatro Vittoria di Roma, in aprile 2013 viene prodotto (e ospitato) dal “Teatro della Pergola di Firenze”.  

 

A maggio del 2013 scrive “La mia nuova famiglia”, monologo selezionato dal CENDIC per la  rassegna “Teatri in Provincia”, e rappresentato in diversi teatri di tutta Italia da differenti interpreti.

 

Alle regie, a cui si dedica soprattutto per la messa in scena dei suoi testi, si somma l’esperienza al Teatro della Pergola, in cui, in occasione di un evento mondiale, dirige insieme a Gabriele Lavia, lo stesso Lavia e Umberto Orsini.

 

Come attore poi, ha studiato e lavorato in teatro con maestri come Eimuntas Nekrosius (con cui mette in scena al Teatro Olimpico di Vicenza “Lettere a Lucilio” di L.A.Seneca), César Briè, Gabriele Lavia, Massimiliano Civica, Cathy Marchand del Living Theatre, Andrea Adriatico  ed altri, godendo di una formazione continua e variegata e di numerosi spettacoli che la maggior parte delle volte lo hanno coinvolto come protagonista. In cinema invece, debutta al “Festival del Cinema di Venezia” in “Bellas Mariposas” di Salvatore Mereu, pellicola premiata sia in ambito nazionale che internazionale.

 

Si dedica inoltre all'insegnamento dell'interpretazione e della voce.

 

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